Pillole di antropologia

Come l’ironia contribuisce allo sviluppo delle Life Skills?

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12/01/2018
Cos’è l’ironia?

Già da Socrate l’ironia era considerata un elemento chiave per lo sviluppo formativo, inteso come un processo dialettico che prende vita attraverso l’arte maieutica, mediante la quale l’educatore, mette prima di tutto in discussione sé stesso e le proprie “certezze”, smascherandone l’inconsistenza attraverso la famosa frase «so di non sapere», e invitando i propri allievi a fare altrettanto. L’ironia costituisce dunque una valida risorsa nell’esercizio dell’attività educativa, sia per quanto riguarda gli aspetti relazionali sia rispetto all’apprendimento in generale. È noto infatti che la cosiddetta warm cognition o apprendimento caldo di cui parla la prof.ssa Lucangeli, consente al bambino di apprendere meglio e più velocemente proprio attraverso il sorriso, divertendosi.

In che modo l’ironia contribuisce allo sviluppo delle Life Skills?

Come cerco di mostrare anche nelle mie formazioni, ritengo importare riportare l’ironia al centro del processo pedagogico. Questa determina infatti il costituirsi di atteggiamenti che hanno a che fare con la solidarietà, la comprensione e il riconoscimento dell’altro, ma anche l’adattabilità, la resilienza e la messa in discussione. Ciò contribuisce anche a limitare alcuni fenomeni, come ad esempio il bullismo. Tutto ciò rientra all’interno di un discorso più ampio, legato all’acquisizione delle cosiddette life skills, ovvero quelle “competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a sé stessi, agli altri e alla comunità” (Marmocchi, Dall’Aglio, Zannini, 2004). Abilità e competenze che è fondamentale apprendere per relazionarsi in gruppo e affrontare le sfide quotidiane dentro e fuori la scuola.

Per Life Skills si intendono tutte quelle competenze di vita che consentono di affrontare efficacemente tutta una serie di situazioni e sfide quotidiane, sia dentro che fuori la scuola.

Nel 1993, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un documento “Life Skills Education in schools” in cui si è ribadita l’importanza delle Life Skills per la promozione dell’educazione alla salute, nel senso ampio del termine, in ambito scolastico.

Queste competenze di vita (autoconsapevolezza, gestione delle emozioni e dello stress, pensiero critico, decision making, problem solving, creatività, comunicazione efficace, capacità di attivare relazioni interpersonali ed empatia), promuovono le competenze psico-sociali degli studenti, valorizzando così l’azione didattica. Le Life Skills sono raggruppabili in sociali, cognitive ed emotive e vanno ad incidere su tre ambiti fondamentali dell’individuo: imparare a sapere (prendere decisioni, risolvere problemi ed esercitare il pensiero critico); imparare ad essere (saper gestire le proprie emozioni, lo stress in particolare); imparare a vivere insieme (comunicazione interpersonale, empatia, lavoro di gruppo, inclusione, risoluzione di conflitti).

Vediamo in riferimento ad esse, quale potrebbe essere il contributo dato dall’ironia:

  • Autoconsapevolezza: Il concetto di sé ha una componente individuale e una sociale, quest’ultima risente molto del giudizio degli adulti, in particolare genitori e insegnanti.  Un ambiente che fa uso dell’ironia, già a partire dai primissimi anni di vita, allena l’individuo alla messa in discussione di sé stesso, gli consente di prendere coscienza dei propri limiti così come dei propri punti di forza.
  • Gestione delle emozioni e dello stress: l’ironia aiuta a saper controllare i momenti e le fonti di ansia, favorendo il rilassamento dell’individuo. Gli effetti fisiologici del riso sembrano essere simili a quelli dell’esercizio fisico, inclusa la riduzione della tensione muscolare, del ritmo cardiaco e respiratori, seguiti da un effetto di rilassamento.
  • Pensiero critico: come aveva intuito Socrate, l’ironia è un valido strumento per ricercare la verità e liberare l’animo dai pregiudizi, stereotipi, verità precostituite, rendendo così l’individuo sempre più emancipato.
  • Decision making: prendere una decisione significa formulare un giudizio in merito all’attuazione o meno di una determinata azione. Questo pressuppone una valutazione attenta delle conseguenze che seguiranno l’azione stessa. Praticare l’ironia consente a chi la esercita di affinare le proprie capacità di comprensione del mondo, rende l’individuo più flessibile, duttile, rapido nel passare da un livello o registro all’altro, consente di leggere tra le righe e scoprire nuove verità oltre quelle palesate o imposte.
  • Problem solving: L’ironia e lo humour migliorano la relazione e svolgono una funzione adattiva in molteplici situazioni della vita. In questo senso l’ironia è una dote fondamentale per l’insegnante che trova nella serendipity quell’atteggiamento indispensabile per affrontare i molteplici e imprevisti scenari che potrebbero presentarsi all’interno della classe.
  • Creatività o pensiero creativo: Una lunga tradizione associa lo humour alla creatività. La mente ironica è in grado di farsi mobile, di prendere le distanze e guardare in prospettiva, di riflettere sulle sue convinzioni e considerare nuovi punti di vista. Appare in questo senso come una sorta di dispositivo che permette ad un individuo di vedere e cogliere ciò che altrimenti non riuscirebbe a notare, sviluppando in questo modo la creatività e il pensiero divergente.
  • Comunicazione efficace: far ridere è una sfida vincente, chi riesce a comunicare facendo divertire saprà guadagnarsi l’attenzione e i favori dei propri interlocutori.
  • Capacità di relazioni interpersonali: ironia e humour sono strumenti di coesione, attenuano le tensioni, rafforzano i rapporti tra le persone. Ridere ha un effetto rilassante e coinvolgente che avvicina emotivamente chi ascolta a chi parla.
  • Empatia: l’ironia aiuta a mettersi in relazione costruttiva con gli altri, attraverso l’ascolto e la comprensione dei vissuti altrui. Ciò contribuisce anche a limitare alcuni fenomeni, come il bullismo. 

 

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