Chiara Carletti
Florence

Sono una ricercatrice, pedagogista e formatrice docenti. Ho un dottorato di ricerca in Scienze della Formazione e Psicologia presso l'Università degli Studi di Firenze e una laurea in Antropologia culturale ed Etnologia. Attualmente sono docente a contratto all'Università di Siena e assegnista di ricerca presso il Dipartimento DISPOC, con un'abilitazione scientifica come Prof.ssa Associata. I miei studi riguardano in particolare il ruolo della categoria pedagogica dell'ironia all'interno del processo formativo dell'adolescente, ma anche del bambino/a. Sono 14 anni che mi occupo di pedagogia, didattica e formazione, oggi anche come Presidente dell'Associazione Scuola Oltre. Credo nel dialogo tra le discipline, avendo come paradigma di riferimento quello della complessità e della transdisciplinarità, per questo motivo mi piace pensare all'antropologia e alla pedagogia come due saperi di frontiera, complementari. Promuovo il pensiero critico e creativo.

Rimaniamo in contatto
Photo Gallery
Guestbook
  • Giusy 26/09/2025
    Ho iniziato annoiandomi, ne sono uscita rigenerata. Grazie!
  • Fabio Dibenedetto 26/09/2025
    Incontro piacevolissimo, le ore son volate. Una splendida occasione per conoscere meglio se stessi e i colleghi, divertendosi.
  • Monica 26/09/2025
    Un corso da consigliare alla maggior parte dei docenti, non trascurando quelli della secondaria di secondo grado.
  • Arianna ( Giò) 11/09/2025
    Non è scontato che un corso di formazione passa lasciare un segno indelebile dentro di noi. Ancor più raro che possa diventare uno scopo di...
  • Elena 04/09/2025
    Ho seguito il corso sull’ironia ed è stato come riprendere una boccata di ossigeno dopo essere stati sommersi sott’acqua. Chiara è riuscita a smuovere emozioni,...
Pillole di pedagogia

Perché è importante insegnare con ironia?

on
10/11/2017

In una società “liquida” – come direbbe il sociologo Z. Bauman –  caratterizzata dal pluralismo, in una continua tensione verso l’altro, occorre una “forma mentis” adatta ad affrontare tutta la complessità del reale, con un atteggiamento di apertura, di messa in discussione, di spiazzamento della retorica, di esercizio dell’autonomia critica. L’ironia è, dunque, un bagaglio in qualche modo obbligato per l’uomo di oggi che si trova sospeso tra le sfide date dall’incertezza per il futuro e le rassicurazioni che ci vengono dal grande sviluppo tecnologico raggiunto. All’interno di questa “zona di confine”, l’ironia può costituire un’àncora di salvezza (Cambi, 2006). Per tutti questi motivi è importante comprenderla, riportarla all’interno dei processi formativi – esattamente come aveva intuito Socrate – coltivarla a partire dall’infanzia fino all’età adulta.

L’ironia ha un carattere critico e auto-critico, oserei dire dissacratorio, ma – in un secondo momento – anche costruttivo e formativo. Implica un atteggiamento di distacco, di “superiorità” a partire però dal presupposto socratico “so di non sapere”. C’è questa continua tensione fra immedesimazione e presa di distanza. Pur muovendosi da un sentimento di “empatia”, è orientata verso una continua messa in discussione di ciò che gli si presenta davanti. Cogliere questo gioco, fa sì che il nostro pensiero diventi più duttile, capace cioè di afferrare la molteplicità e la grande varietà delle situazioni e degli uomini, facendo sì che l’inatteso, l’imprevisto, non ci colgano di sorpresa. Torna dunque quel compito che spetta ad ogni educatore, dal genitore al docente, di “imparare a vivere”, auspicato da Morin, per insegnare ad affrontare i rischi e le incertezze della nostra società.

Per approfondire la categoria pedagogica dell’ironia, è disponibile il Manuale:

 

TAGS
RELATED POSTS